Alopecia, ecco cos’è la malattia “protagonista” della Notte degli Oscar

29 marzo 2022 – Si tratta di una patologia autoimmune che può essere legata in alcuni casi ad una predisposizione genetica o essere associata ad altre malattie autoimmuni. Stiamo parlando dell’alopecia: un disturbo che porta alla perdita dei capelli e che può presentare varie forme e gradi di gravità. Quasi sempre causa forti conseguenze psicologiche in chi ne soffre ma anche in chi è vicino al paziente. A spiegarlo è la dermatologa Laura Colonna, in riferimento alla lite tra Will Smith e Chris Rock alla cerimonia degli Oscar a seguito di una battuta rivolta alla moglie dell’attore, Jada Pinkett Smith, che soffre appunto di alopecia.

“L’alopecia – spiega Colonna, responsabile del servizio di Dermocosmetologia e tricologia dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata (Idi) di Roma – è una malattia autoimmune in cui i linfociti, le cellule del sistema immunitario, riconoscono come ‘estranei’ i bulbi del capello e li aggrediscono”. Possono esserci varie forme, come l’alopecia areata (con una o più chiazze di perdita dei capelli) e l’alopecia universale (in cui si ha la perdita completa della peluria). Molte volte, afferma l’esperta, “la malattia può essere anche scatenata da episodi particolari e di forte impatto come un lutto o la depressione, e si tratta in alcuni casi di una patologia autorisolutiva perchè i capelli possono ricrescere dopo un lasso di tempo. Può però ripresentarsi”. Diversa è la forma di alopecia cicatriziale, in cui, precisa, il bulbo viene distrutto ed i capelli non possono più ricrescere.

L’alopecia colpisce circa il 2% della popolazione, inclusi i bambini. Varie le possibili terapie, dall’utilizzo di farmaci cortisonici alle infiltrazioni e terapie con immunosoppressori. Di sicuro, rileva Colonna, è “una patologia che ha un forte impatto psicologico e può creare nelle persone sofferenza profonda. Per questo all’Idi prevediamo per i pazienti anche un supporto psicologico. Ad essere molto coinvolti sono poi anche i familiari, e spesso sono proprio i mariti, le mogli o i genitori che accompagnano i pazienti nel percorso”. Un peso psicologico che potrebbe aver scatenato la reazione dell’attore americano dopo la battuta infelice del presentatore.

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