Clamidia e sifilide, crescono le malattie trasmesse sessualmente
Aumentano in Italia le infezioni sessualmente trasmissibili, come clamidia e sifilide. E diventa sempre più necessario inserire l’educazione sessuale nelle ore curriculari a scuola. Lo ricorda la Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss) oggi in occasione della Giornata mondiale del benessere sessuale.
Secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, nel nostro Paese, nel 2022 si sono registrati 1.396 casi di clamidia per 100.000 abitanti, in rialzo rispetto ai 1.198 del 2018. Per quanto riguarda la sifilide si sono registrati 2.540 casi per 100.000 abitanti con un tasso raddoppiato rispetto al 2018 (1.526 casi con un tasso di 2,5). Sempre nel 2022 ci sono stati 1.943 casi per 100.000 abitanti con un tasso di 3.3, con un netto peggioramento rispetto agli anni precedenti. D’altronde, i recenti dati dell’Oms Europa, a confronto con quelli di dieci anni fa, evidenziano una diminuzione dell’uso del condom: poco più di sei 15enni su dieci utilizzano il preservativo e i 17enni lo usano ancora meno. “La cosa che più preoccupa è che le istituzioni sono, tranne isolate eccezioni, ferme o ben poco attive”, spiega Piero Stettini, sessuologo clinico e vice presidente della Fiss. In Italia, prosegue, “manca ancora una legge e linee guida nazionali che assicurino le attività informative rivolte ai giovani sulla sessualità. A differenza di quasi tutti i Paesi europei, l’educazione sessuale non è inserita nei curricoli scolastici e negli ultimi anni molte iniziative sono state ridimensionate o interrotte per mancanza di investimenti”. In questo contesto, il 4 settembre la Giornata mondiale del benessere sessuale promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità è un’occasione per rinnovare il messaggio della prevenzione: “Non bastano però – precisa Stettini – dichiarazioni spot, è necessaria un’assunzione di responsabilità da parte di tutti per reclamare un investimento a difesa della salute dei nostri giovani, che da tempo invocano l’introduzione dell’educazione sessuale a scuola”.