Estate: tintarella dopo ritocchi estetici, ecco le cicatrici a prova di sole

9 giugno 2022 – La voglia di ricorrere al chirurgo estetico si scatena prima dell’estate, seppure, da sempre, l’esposizione ai raggi solari di cicatrici e lividi viene sconsigliata. Ci sono però, secondo gli esperti, interventi possibili che hanno meno ‘controindicazioni estive’ e strategie per evitare danni. “La stagione estiva è uno dei periodi più gettonati per sottoporsi alla chirurgia estetica grazie al maggior tempo a disposizione per affrontare una convalescenza serena ma non si devono dimenticare gli effetti del sole sulla pelle”, spiega Daniele Spirito, specialista in Chirurgia plastica a Roma e Como e docente presso la Scuola di specializzazione in Chirurgia plastica dell’Università di Milano. “Il sole fa bene alle ossa, alle articolazioni, al metabolismo e alla cute – continua – ma, con il filtro naturale dell’atmosfera cambiato, i raggi sono più violenti, e spesso il desiderio di un’abbronzatura rapida e completa porta ad esporsi nelle ore sbagliate e senza adottare gli opportuni accorgimenti. Nel caso in cui, però, ci si è sottoposti a un intervento di chirurgia plastica, l’attenzione deve essere molto alta”. “Le cicatrici – osserva l’esperto – sono differenti per lunghezza, forma, colore, spessore e posizione a seconda dell’intervento. Quelle più piccole e nascoste sono più facili da proteggere a differenza di quelle più grandi e visibili. Per questo, con l’arrivo dell’estate, alcuni ‘ritocchi’ sono più consigliati di altri, che invece andrebbero rinviati all’autunno. In ogni caso valgono alcune considerazioni generali: se la cicatrice è molto recente e ancora rossa il sole la renderà ancora più rossa allungando il periodo di stabilizzazione biologica, quando cioè esiterà in cicatrice bianca e filiforme. Inoltre bisogna evitare in assoluto il sole sulle ecchimosi, ovvero sui lividi: il sole può macchiare la cute in maniera indelebile fissando il pigmento dei globuli rossi nel tessuto, come un vero e proprio tatuaggio”. Ma non tutti gli interventi sono uguali. Il mini-lifting composito, per esempio, “è una procedura innovativa di lifting facciale mininvasiva, che garantisce un ringiovanimento del viso perfino di dieci anni. Le zone interessate sono collo, guancia e zigomo. Si effettua una sola piccola incisione davanti al padiglione auricolare e si procede a uno scollamento di 5-6 cm del sottocute. Da qui si fa ingresso nei piani profondi, e si riposizionano i tessuti verso l’alto. La cicatrice è piccola, quasi invisibile. Il recupero è velocissimo e non ci sono lividi, il che permette di programmare l’esecuzione perfino in piena estate”, dice Spirito. In caso di liposuzione, invece, “le cicatrici risultanti da questo intervento – precisa il chirurgo – sono molto piccole, tra i 2 e i 3 millimetri. Restano nascoste tra le pieghe della pelle, dunque la loro esposizione è relativa e non vi sono problemi se ci si protegge con crema solare 50+ e si prende il sole nelle ore consigliate, prima delle 11 e dopo le 15.

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