L’esperto: “La medicina estetica esalti la bellezza senza trasformarne la fisionomia”
5 gennaio 2022 – Sempre più spesso si ricorre alla medicina estetica con il desiderio di cambiare radicalmente l’aspetto delle persone anche con un solo trattamento. Tutto ciò, però, rappresenta un paradosso perché per sua natura la medicina estetica “non punta a trasformare la fisionomia, ma a migliorare con un effetto naturale l’aspetto di chi vi si sottopone” spiega il dottor Riccardo Bosco, chirurgo plastico che dopo gli anni di lavoro all’Istituto europeo di oncologia e le numerose esperienze all’estero, oggi esercita nel suo studio di Milano. “Un trattamento di medicina estetica può dirsi riuscito se l’intervento non risulta evidente, ma chi incontra la persona che vi si è sottoposta la trova ‘meglio del solito’, più bella e rilassata” sottolinea il medico, che richiama come principi cardine “buon gusto e moderazione”.
Stop quindi a volti cambiati dall’abuso di filler e botulino al punto da diventare irriconoscibili, semplicemente perché se praticata in modo corretto la medicina estetica assicura un miglioramento, ma esclude la possibilità di rivoluzionare il proprio aspetto. Così filler e trattamenti a base di acido ialuronico, vitamine, composti biorivitalizzanti e tossina botulinica possono diventare preziosi alleati, a patto che ci si rivolga a professionisti qualificati, con ampia esperienza anche in campo chirurgico, che sappiano cosa fare e come intervenire nel modo migliore e più adatto alla singola situazione. Il rischio maggiore, senza considerare le problematiche di salute relative a eventuali infezioni o allergie, è di apparire trasformati dopo il trattamento, come accaduto a tanti personaggi noti, diventati quasi irriconoscibili. “L’imperativo è rispettare la fisionomia e lavorare sui particolari – aggiunge Bosco -, consapevoli del fatto che anche grazie alla tecnologia abbiamo la possibilità di ottenere risultati importanti”.