Malattia di Lyme, colpisce oltre una persona su 7 nel mondo

15 giugno 2022 – Oltre una persona su 7 nel mondo ha contratto la malattia di Lyme, trasmessa dalle punture di zecche e con il caldo che avanza la malattia si espanderà sempre di più nel mondo. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista BMJ Global Health. Quando una zecca infetta morde un animale o una persona può trasmettere un batterio chiamato Borrelia burgdorferi, la causa principale della malattia di Lyme. I sintomi, tra cui febbre, mal di testa, eruzione cutanea e debolezza, possono comparire da giorni a settimane dopo il morso. La malattia nella maggior parte dei casi può essere trattata con antibiotici ma senza un intervento l’agente patogeno può causare danni di lunga durata e infiammazioni in tutto il corpo.

Yan Dong della Kunming Medical University in Cina ha analizzato i dati di 89 studi condotti tra gennaio 1984 e dicembre 2021. Questi includevano campioni di sangue di un totale di oltre 150.000 persone. I ricercatori hanno poi esaminato nello specifico la presenza di anticorpi contro B. burgdorferi nel sangue, che indicano un’infezione della malattia di Lyme. I risultati hanno rivelato che il tasso globale di infezione da malattia è del 14,5%. L’analisi ha individuato tre regioni con il più alto tasso di malattia di Lyme: Europa centrale (20,7%), Asia orientale (15,9%) ed Europa occidentale (13,5%). I tassi più bassi erano nei Caraibi, nell’Asia meridionale e in Oceania (tutti sotto il 5%), mentre il Nord America aveva un tasso di infezione di poco superiore al 9%. La revisione ha anche mostrato che le infezioni da malattia di Lyme sono diventate più comuni nel tempo. Il clima sempre più rovente, infatti, può consentire alle zecche di diffondersi in nuove regioni e prolungare la loro durata di vita, aumentando la possibilità di trasmettere agenti patogeni. “I nostri risultati indicano che la prevalenza di B. burgdorferi nel 2010-2021 è stata superiore a quella del 2001-2010”, scrivono gli autori, osservando che estati più lunghe, inverni più caldi e cambiamenti nelle precipitazioni potrebbero giocare un ruolo nella distribuzione delle zecche.

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