Melanoma, fondamentale il ruolo della diagnosi precoce
9 febbraio 2021 – Nonostante il livello di conoscenza sul melanoma sia migliorato negli ultimi anni ancora troppi casi vengono individuati tardivamente. In Italia si registra infatti un incremento della mortalità e ogni anno la neoplasia determina oltre 2.000 decessi. Come possiamo spiegare questo trend negativo? Lo abbiamo chiesto al Prof. Giuseppe Argenziano, Responsabile della Clinica Dermatologica dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli.
“Il melanoma è un tumore della pelle molto insidioso e aggressivo. Grazie alla ricerca scientifica nel corso degli anni sono stati individuati nuovi e più efficaci strumenti diagnostici – afferma il prof. Argenziano -. Inoltre abbiamo a disposizione armi terapeutiche potenti che hanno permesso di migliorare le possibilità di guarigione. Tuttavia l’8% dei casi registrati sono molto aggressivi e nel giro di pochi mesi la patologia può essere anche fatale. In Italia poi manca ancora una vera cultura della prevenzione di tutte le malattie della pelle anche quelle oncologiche. Bisogna insegnare alla popolazione, d’ogni fascia d’età, a controllare sempre la propria pelle anche in quelle zone del corpo difficili da osservare come per esempio la schiena”.
L’incidenza del melanoma risulta in aumento e solo lo scorso anno vi sono state oltre 14.900 nuove diagnosi. “Le persone considerate più a rischio sono quelle che hanno una pelle chiara e che producono poca melanina – aggiunge Argenziano -. Sono perciò le più esposte alle insidie del sole e devono sempre proteggersi con creme e prodotti adeguati soprattutto nella stagione estiva. Anche la presenza di nei può favorire l’insorgenza del tumore e infine non va trascurato il ruolo della genetica. Il 10% dei casi si forma in famiglie che hanno un particolare gene che predispone al tumore”.