Psoriasi: sì alla vaccinazione antinfluenzale per tutti i pazienti
21 settembre 2020 – I pazienti affetti da psoriasi devono sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale. “La somministrazione del vaccino è raccomandata a tutti i pazienti che sono in terapia con farmaci immunosoppressori e con farmaci biologici – afferma la prof.ssa Ketty Peris, Presidente SIDEMAST Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse -. Quest’anno inoltre la situazione è fortemente complicata dalla pandemia COVID-19 e si corre il rischio di non poter distinguere i sintomi della sindrome influenzale stagionale da quelli causati dall’infezione SARS-CoV-2 trattandosi spesso in entrambi i casi di febbre, rinite, mal di gola, tosse ecc. Per tutti questi motivi consigliamo a tutti i pazienti con psoriasi grave in terapia farmacologica di effettuare il vaccino anti.-influenzale”.
Questa malattia della pelle è molto frequente e interessa solo nel nostro Paese oltre 2 milioni e mezzo di persone. La manifestazione principale è la comparsa di placche rosse e desquamanti in genere distribuite in maniera simmetrica ai gomiti, ginocchia, cuoio capelluto ma può coinvolgere tutta la superficie cutanea. “I grandi progressi ottenuti dalla ricerca rendono possibile la cura e il controllo della malattia in un’elevata percentuale di pazienti anche se dobbiamo ricordare che alla sospensione dei farmaci, anche quelli più nuovi, è possibile recidivare – prosegue la prof.ssa Peris -. Pertanto anche se ad oggi non è possibile guarire definitivamente da questa malattia, sono comunque disponibili molte terapie in grado di curare le manifestazioni cutanee e articolari. E’ anche importante ricordare e tener conto che la psoriasi è una malattia che causa numerosi disagi e sofferenze al paziente”.
E proprio di questi disagi parlano le persone colpite da psoriasi che si stanno rivolgendo numerose alla messaggeria della Pagina Facebook La Pelle SI Cura. Scrive Sara dopo un breve dialogo con l’operatrice: “Avevo bisogno di sentirmi accolta. Affronto molte difficoltà ed ero molto scoraggiata, oggi mi sento sollevata perchè ho capito che dall’altra parte c’era qualcuno in grado di capirmi. Mi piacerebbe molto poter incontrare altri pazienti per condividere quello che viviamo e persone come voi che non mi colpevolizzano perchè sono malata e mi hanno risolto un dubbio, quello della vaccinazione, a cui non potevo dare da sola, una risposta”.