SIMA: in medicina estetica cresce la richiesta di quello che spopola su web
13 maggio 2022 – Fossette alla Chip &Chop, guancia alla Hollywood che evidenzia lo zigomo, occhio da volpe, cherry lips, mandibola ben disegnata. I cliché della bellezza delle influencer, come modelle e attrici famose, viaggia sui social e sempre più spesso vengono richieste dalle giovani al medico estetico. Le mode di bellezza che fanno tendenza, ma adeguatamente riviste mettendo in luce pro e contro, sono uno dei temi al centro del congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (Sima) che si apre oggi a Roma.
“Sempre più spesso le pazienti scelgono un look, come fosse un vestito, e poi vanno dal medico estetico con la foto alla quale si vorrebbe assomigliare”, spiega Nadia Fraone, segretario generale Sime. Il must che spopola da tempo, sono le ‘cherry lips’. “A volte però ci viene richiesto un aumento volumetrico delle labbra, anche sproporzionato rispetto all’armonia del volto”. Altra moda che prende sempre più piede è quella delle ‘fossette’ sulle guance, ottenute con la cosiddetta ‘dimpleplasty’ che si esegue rimuovendo dall’interno un po’ di grasso e muscolo al centro della guancia, e suturando con un filo la parte, per creare la ‘fossetta’. “Se ne parla molto su Google e social – precisa Fraone – ma gli studi pubblicati sono solo due, uno dei quali dedicato agli effetti indesiderati”. La ‘Hollywood cheeck’, la guancia asciugata che mette in risalto lo zigomo, “si ottiene invece con la rimozione della bolla di Bichat, – ricorda la Fraone – ovvero la pallina di grasso che rende paffute le guance”. Con una piccola incisione nell’interno della guancia si porta via il piccolo accumulo di grasso: anche in questo caso i rischi non mancano, inclusi problemi di masticazione, danneggiamento delle ghiandole salivari e dei nervi faciali”. Crescono anche le richieste di occhi da volpe, a mandorla, con la ‘coda’ all’insù ma “non è necessario per l’intervento chirurgico, lo stesso effetto può essere ottenuto con dei fili speciali che sollevano la coda dell’occhio”. Il messaggio, conclude, “è che non si va dal medico estetico come se si andasse al supermercato o in un negozio di vestiti”.