Vaccini: resta bassa la fiducia in Europa ma cresce in Italia

11 settembre 2020 – Nel Vecchio Continente rimane bassa la fiducia della popolazione nei confronti dei vaccini. Forti sono le differenze riscontrate nei vari Paesi: si passa così da un 19% della Lituania al 66% in Finlandia. Si registrano comunque segnali di risalita in alcuni Paesi come per esempio l’Italia. A fine 2018 nella Penisola fra il 40 e il 50% delle persone riteneva che le vaccinazioni fossero sicure, mentre nel 2015 gli italiani erano nella fascia più bassa (sotto il 30%). E’ quanto emerge da un maxi survey globale, pubblicata sulla rivista “The Lancet” che ha analizzato le tendenze della fiducia nei vaccini in 149 Paesi tra il 2015 e il 2019. In totale sono stati raccolti i dati di oltre 284mila adulti dai 18 anni in su, intervistati su importanza, sicurezza ed efficacia della profilassi.

Nell’Unione Europea sono state registrate perdite significative di fiducia nella sicurezza dei vaccini. In Polonia si è passati dal 64% di persone, fortemente d’accordo sul fatto che i vaccini sono sicuri, del novembre 2018 al 53% del dicembre 2019. In Francia invece c’è stato un aumento: dal 22% (novembre 2018) al 30% (dicembre 2019). Il Regno Unito è passato dal 47% (maggio 2018) al 52% (novembre 2019). Al di fuori del Vecchio Continente nel 2019 Iraq (95%), Liberia (93%) e Senegal (92%) hanno registrato la percentuale più alta di intervistati che hanno convenuto che è importante vaccinare i bambini. Hong Kong (36%), Russia (34 %) e Albania (26%) riportano invece la percentuale più bassa di persone fortemente d’accordo sull’importanza dei vaccini.

“È fondamentale, con malattie nuove ed emergenti come la pandemia di Covid-19, monitorare regolarmente gli atteggiamenti delle persone per identificare rapidamente Paesi e gruppi con fiducia in declino, in modo da identificare dove c’è bisogno di ricostruire un sentimento positivo e ottimizzare la diffusione di nuovi vaccini salvavita” spiega Heidi Larson della London School of Hygiene & Tropical Medicine, Regno Unito, che ha guidato la ricerca. “Quando c’è un forte calo nella copertura vaccinale – prosegue Larson – è spesso perché c’è un’infondata paura sulla sicurezza dei vaccini che semina dubbi e sfiducia. A volte c’è un piccolo rischio che viene rapidamente diffuso e amplificato fino a sembrare molto più grande. Ci sono anche casi in cui i dibattiti sui vaccini sono stati volutamente polarizzati, sfruttando i dubbi del pubblico e le debolezze del sistema per scopi politici, mentre il declino della fiducia nei vaccini in altri luoghi può essere influenzato da una sfiducia generale nel governo e nelle élite scientifiche”.

FONTE: THE LANCET

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