L’importanza crescente dei social media per conoscere e gestire le malattie della pelle.

“I social media non sono solo uno strumento per costruire relazioni ma anche un bene per la salute di molte persone”, afferma Giusi Pintori, Project manager di La Pelle Si Cura. La mia decennale esperienza affianco ai pazienti è segnata fortemente da incontri sui social che occasionano la possibilità, per migliaia di persone, di accrescere non solo la consapevolezza sulle malattie della pelle ma addirittura di contribuire al concreto miglioramento del loro stato di salute fisica e psicologica.

“I social media come Facebook, Instagram e LinkedIn rappresentano una straordinaria opportunità per promuovere e mantenere la salute, prevenire e gestire le malattie, ridurre la disabilità inutile e raggiungere l’equità sanitaria per le persone affette da malattie, disagi e lesioni della pelle. Sono questi  gli obiettivi ambiziosi che si propone La Pelle Si Cura che ha a cuore la salute dei cittadini” prosegue la Pintori. “I pazienti, del resto, frequentano i social network assiduamente e  sono parte integrante della loro vita quotidiana. Il fenomeno non è  limitato solo ai giovani; le nostre statistiche mostrano che anche la popolazione ultracinquantenne trascorre tempo sui social e li utilizza per socializzare ma anche per cercare informazioni sulla salute”.

“Siamo consapevoli ormai che Facebook da solo attrae più di 35 milioni di utenti attivi in Italia ossia il 58% degli italiani, con un aumento nel 2020 di 2,1 milioni ossia del 6,4 %. I dispositivi mobili fanno la parte del leone perché attraverso questi si connette il 98% della popolazione”, aggiunge Mauro Boldrini, Direttore Responsabile di La Pelle Si Cura e socio fondatore di Intermedia, agenzia leader nella comunicazione medico-scientifica in Italia che gestisce la testata giornalistica.

Mauro Boldrini quali sono i social network più utilizzati?  “Sono diversi, dalle ultime statistiche risulta che

  • Facebook ha 29 milioni di utenti;
  • Instagram: 20 milioni di utenti;
  • Snapchat: 3.05 milioni di utenti;
  • Twitter: 3,17 milioni di utenti;
  • Linkedin: 14 milioni di utenti

Il tempo medio speso ogni giorno è di quasi 2 ore (1 ora e 57 minuti) e ogni utente ha in media 7,8 account nei social. Stiamo parlando di numeri molto importanti”.

Dinanzi a questi scenari, dott. Boldrini, quali vantaggi arrivano e possono arrivare ancora per le malattie, i disagi e le lesioni della pelle? “Alta visibilità a un gran numero di persone, connettività personalizzata con gli utenti, miglioramento dell’immagine personale del medico e possibilità per il medico di far parte del sentire del paziente anche in questo momento in cui, la pandemia, ci costringe a comportamenti di sicurezza”.

“I medici sperimentano che i social sono uno strumento per costruire e mantenere relazioni, ma sono anche un bene per la loro attività” afferma Boldrini. Infatti, è possibile dare comunicazioni corrette e necessarie per la salute della pelle, informazioni che ovviamente hanno una forte impronta scientifica e devo dire che i social sono un ottimo veicolo di scambio se utilizzato come integrazione al rapporto medico-paziente in presenza”.

 

Ci spiega Raffaele De Antoni, social media manager di La Pelle Si Cura: “Un sito web sulle patologie della pelle merita di avere un’alta visibilità mirata in una ricerca organica. I principali motori di ricerca come Google attribuiscono sempre più importanza ai siti web integrati con i social network attivi. I motori di ricerca utilizzano le attività dei social media come una delle prove più affidabili per determinare la validità di un sito web dal punto di vista dei lettori online”.

Ad esempio, quando qualcuno condivide contenuti utili da un sito web di dermatologia su Facebook o Twitter, è un indizio per aiutare un motore di ricerca a determinare il valore e la rilevanza di quel sito web. Ogni collegamento o menzione del sito web sui social network viene visto dai motori di ricerca come un voto o un’approvazione del contenuto da parte dei lettori generali su Internet. Quindi il posizionamento delle pagine migliora man mano che sempre più persone “votano” per il sito sui social network.

“Gli specialisti i che stanno collaborando con la nostra testata giornalistica e che abbiamo intervistato attraverso Facebook forniscono informazioni pertinenti e molto utili ai nostri utenti.  Gli articoli che coinvolgono i medici, le testimonianze di pazienti e medici, i casi di studio, le immagini e i video educativi, riscuotono successo e contribuiscono a creare o rafforzare la reputation” prosegue la Pintori.

La nostra testata è molto attiva sui social perché questo aiuta a gli specialisti, i cittadini e i pazienti a farsi trovare nei motori di ricerca.  Internet è essenzialmente un mezzo gratuito che rende estremamente difficile controllare o gestire l’immagine o la reputazione online, i professionisti che fanno parte del nostro Comitato Scientifico e che intervistiamo si trovano a gestire la propria reputazione online in un modo molto migliore.

La migliore approvazione per un dermatologo proviene  dai  pazienti. Nessuna pubblicità e iniziativa di marketing a pagamento può eguagliare l’impatto che una testimonianza positiva può avere su un nuovo paziente; dal punto di vista di un dermatologo, i contenuti generati dagli utenti sono il cuore del social networking.  Investire sui social ci sta portando risultati sbalorditivi perché ormai si sta creando una Community che si interfaccia costantemente con “La Pelle Si Cura” e coinvolge autonomamente altre parsone ogni giorno.

I social network ci offrono la possibilità per raggiungere il maggior numero possibile di nuovi pazienti rispetto a qualsiasi altra forma di pubblicità e marketing, il social networking risulta essere l’unico mezzo  che ha il potenziale per ottenere i risultati più elevati.

“L’incredibile potere dei social network deriva dal fatto che ogni follower e fan ha la sua linea di follower e fan. In altre parole, se solo un follower su Facebook condivide un post interessante sulla dermatologia, raggiungerà automaticamente altri utenti e la portata e la cultura su un determinato tema crescerà in modo esponenziale. Questo va fatto con professionalità e costanza sempre, tutti i giorni e questo porta frutto”, afferma ancora la Pintori.

“Forse uno dei vantaggi più sottostimati del social media networking per gli specialisti è il miglioramento del loro peso professionale. Oltre a raggiungere i pazienti nelle aree locali in cui si trovano, il medico può anche migliorare la connettività con altri professionisti del settore. Questi potrebbero includere altri importanti medici provenienti da qualsiasi parte del mondo, potenziali partner stakeholder, professionisti dei media, esperti di marketing e PR, leader di pensiero nel campo della dermatologia, conferenze di dermatologia e organizzatori di eventi e altri influencer del settore”, ci dice Mauro Bodrini.

Un social network attivo aiuta uno specialista a creare nuove connessioni che potrebbero promuovere il suo lavoro. Potrebbe portare a opportunità di parlare, inviti a conferenze, sponsorizzazioni di eventi della comunità e, soprattutto, a conoscere gli ultimi sviluppi e avvenimenti sui temi di interesse, in tutto il mondo.

Per aumentare le prospettive delle sue pratiche la medicina oggi non può esimersi da collaborare con esperti professionisti di social networking o aziende esperte in promozioni sui social media. Ed essere pazienti oggi è assai diverso rispetto a qualche anno fa quando molte conoscenze non erano fruibili da tutti.

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