Idrosadenite Suppurativa
Come si manifesta
Cisti, ascessi, fistole, esiti cicatriziali nella zona delle pieghe del corpo: ascelle, inguine, zona mammaria, glutei anche se non disdegna di colpire addome, viso, cuoio capelluto. Gli ascessi si possono rompere o avere necessità di essere aperti dal medico.
Cosa ci dice la scienza
E’ una patologia della cute cronica ed invalidante conosciuta anche come “acne inversa” o più semplicemente HS (hidradenitis suppurativa in inglese). Non è contagiosa e nella maggioranza dei casi limita i movimenti ed ha un forte impatto sulla qualità della vita. Può compromettere lo svolgimento delle più comuni attività personali, lavorative e sociali. Può alternare fasi acute (molto dolorose e debilitanti) ad altre in cui l’attività della malattia ha un andamento meno intenso.
Prevalenza
La idrosadenite suppurativa è una malattia ancora oggi sottostimata e sotto diagnosticata. Si calcola che in Italia l’1% della popolazione sia affetta da Hs, con una leggera prevalenza femminile. L’esordio può avvenire già in pubertà.
Diagnosi
Interessa i follicoli piliferi con infezioni batteriche spesso resistenti ai più comuni antibiotici. Nonostante i molti studi finora condotti le cause e la patogenesi sono ancora sconosciute. Sono state evidenziate forti correlazioni con il fumo di sigaretta, l’obesità e il grave eccesso di peso, il diabete e la sindrome metabolica, alcune malattie infiammatorie intestinali e reumatiche, il carcinoma a cellule squamose e la depressione.
La diagnosi deve essere effettuata da uno specialista dermatologo. Se la malattia viene individuata tardi, questo può determinare conseguenze negative per la salute generale del malato. Ha sintomi non specifici e simili a quelli riscontrati in altre patologie dermatologiche come cisti, ascessi. Si caratterizza per essere molto dolorosa. Spesso in passato l’idrosadenite veniva banalizzata e ritenuta erroneamente follicolite o acne.
Terapie
Oggi attraverso diversi trattamenti medici si cerca di tenere sotto controllo la patologia. Terapie antibiotiche, medicinali derivati della vitamina A, cortisone o a farmaci biologici che vanno a colpire alcune citochine infiammatorie sono tra i trattamenti più usati. Per contrastare il dolore acuto, che la contraddistingue, il dermatologo può prescrivere analgesici o inviare il paziente per una adeguata terapia del dolore. L’idrosadenite, qualora il dermatologo lo ritenga necessario, può essere trattata attraverso interventi di chirurgia generale e chirurgia plastica. A supporto delle terapie farmacologiche e chirurgiche, sempre in accordo con il dermatologo, possono intervenire reumatologo, gastroenterologo, dietologo e psicoterapeuta.